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19 Gennaio 2022

Hygge, l’arte di essere felici

Gratitudine, consapevolezza, condivisione: dalla Danimarca arriva la chiave per la felicità, uno stile di vita che conquista sempre più persone

Vincenza Di Lecce

Candele, piattini e tazze - Hygge

L’hygge è gratitudine, consapevolezza e condivisione

Per dirla alla Kurt Vonnegut, scrittore americano: “Quando siete felici, fateci caso”. È proprio grazie al suo messaggio positivo e rasserenante, infatti, che l’hygge – l’idea danese della felicità, si legge “hyoo·guh” – ha fatto breccia nel cuore di un po’ tutta Europa.
Si tratta di un sostantivo che viene impiegato per definire un sentimento, un’atmosfera sociale, un’azione che è strettamente correlata a un senso di accoglienza, familiarità, sicurezza. In sintesi, rappresenta tutto ciò che implica uno stato mentale, fisico ed emotivo secondo il quale ci si sente appagati dalla propria vita. Tutt’altro che una felicità effimera, per intenderci, ma quella sensazione di benessere che si avverte solo quando si è realmente in pace con se stessi e con quello che si ha intorno.

GLI ELEMENTI DEL BENESSERE
La luce è l’elemento essenziale per eccellenza per creare un’atmosfera hygge: fondamentale è la scelta del tipo di illuminazione, che deve essere calda, nelle sfumature del giallo e dell’arancio. È poi preferibile tenere accese delle lampade rispetto ai lampadari a soffitto, per creare un ambiente più intimo e raccolto. Anche le luci soffuse delle candele e delle fiamme del camino sono in pieno stile hygge.
Poi cuscini morbidi e caldi, decorazioni naturali dalle tonalità tenui e… una buona compagnia. Lo stare insieme è un altro elemento del benessere: trascorrere del tempo con gli amici e con la famiglia in un’atmosfera accogliente e rilassante, in cui tutti sono uguali e nessuno ha bisogno di essere al centro dell’attenzione è un altro punto fondamentale. Uno stile di vita che non risparmia neanche cibo e bevande: numerose sono infatti le ricette hygge, i cui ingredienti sono tipici della cucina nord europea. Non mancano tè, cioccolate, vin brulé (il gløgg danese) e il profumo della torta fatta in casa.

LA FELICITÀ È DANESE
In Danimarca, di felicità se ne intendono. Proprio a causa del clima particolarmente ostile dei paesi nordici, con estati di breve durata e ricche di luce e inverni lunghi e bui, i danesi hanno infatti sentito la necessità di ricercare calore e comodità per lo più nelle proprie abitazioni e di ritagliarsi del tempo da dedicare a se stessi, alla famiglia e agli amici.
Dopo la dichiarazione di indipendenza, inoltre, la Danimarca si è ritrovata a essere una distesa pianeggiante e il suo popolo una piccola comunità coesa e determinata a ottenere un grande senso di aggregazione. Un terreno fertile, insomma, affinché nel IX secolo nascesse e si diffondesse il termine hygge, per rappresentare il senso di appagamento raggiunto dall’intera popolazione. Quella danese risulta infatti oggi una società basata sull’uguaglianza, con un servizio sanitario, scolastico e fiscale tra i migliori al mondo.

IL PRIMATO DELLA DANIMARCA
Non a caso, la Danimarca sale ancora una volta sul podio del World Happiness Report 2021, lo studio redatto dal Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite.
Ormai da 9 anni, il documento misura la soddisfazione dei cittadini a partire da vari criteri come l’aspettativa di vita, il tasso di disoccupazione e la fiducia nei confronti della propria comunità. Tra questi, per il 2021, hanno avuto un ruolo inevitabilmente decisivo la resilienza e il modo di fronteggiare la pandemia da Covid-19; nella stessa classifica l’Italia, pur guadagnando 3 posizioni rispetto all’anno precedente, resta 25esima.
Se essere positivi, di questi tempi, non è proprio di buon auspicio, si può sempre provare a essere hygge.

 

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