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3 Marzo 2022

In aiuto di chi ha bisogno con il progetto ApeCare

Una volontaria racconta come funziona il presidio sanitario mobile che viaggia lungo la Dora nelle ore serali per incontrare, conoscere e aiutare i soggetti più fragili

Sara Albanese

Disegno di Ape Car - progetto ApeCare

ApeCare accoglie e cura le persone più fragili

Tra i progetti del bando di inclusione urbana, condivisione e cura del territorio ToNite è nato un nuovo e importante presidio territoriale. Cofinanziato dal programma Urban Innovative Actions nell’ambito del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale, si chiama ApeCare ed è un progetto sociosanitario mobile, un furgoncino Ape trasformato in punto informativo che nella zona lungo la Dora, soprattutto di pomeriggio e sera, accoglie persone che si trovano in situazioni di fragilità e marginalità offrendo ascolto e supporto per accedere a cure primarie e corsi di italiano.

A impegnarsi in questo progetto sono volontari provenienti da due realtà: l’Associazione Camminare Insieme, che si occupa di promuovere il diritto alla salute e l’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, impegnato nell’accoglienza di chi arriva da altri paesi.

Alla guida dell’Ape troviamo Chiara Barbonese, una giovane volontaria: «Ci troviamo vicino al Ponte Mosca, in prossimità di Porta Palazzo, tre volte alla settimana – ci dice – il martedì, mercoledì e giovedì dalle 17 alle 20. Il nostro obiettivo è incontrare, fornire aiuto, conoscere e offrire orientamento e accompagnamento ai servizi sociosanitari della nostra città a chi non riesce ad accedere alle risorse e ai servizi del territorio per mancanza di conoscenza o barriere linguistiche. Ma non solo – continua – perché facciamo anche attività di pulizia per le strade grazie all’attrezzatura che ci fornisce l’Amiat e tutti possono decidere di unirsi a noi».

Le attività svolte sono dunque diverse. Per chi è senza casa, non parla o non capisce l’italiano, non ha le giuste informazioni o non ha un cellulare, è difficile poter prenotare una visita medica, soprattutto ora che l’accesso ai servizi sanitari è diventato complicato a causa dell’obbligatorietà della prenotazione. Chiara ci racconta alcune azioni concrete: «Quello che facciamo è accogliere continuamente richieste di aiuto, ad esempio tramite l’Associazione Camminare Insieme ho prenotato una visita ginecologica a una ragazza perché non aveva le mestruazioni da qualche mese e non era a conoscenza dei servizi territoriali. Abbiamo poi conosciuto un ragazzo di origine nordafricana con dei dolori ai denti. È venuto a trovarci il giorno dopo, l’abbiamo inserito in lista d’attesa per il dentista e si è anche iscritto alla scuola di italiano». Le richieste quotidiane sono tante: alcuni cercano un posto dove dormire, altri hanno bisogno di informazioni sulla cittadinanza, altri ancora cercano lavoro.

ApeCare si sta facendo conoscere nel quartiere. Tra le tante persone che partecipano attivamente al progetto, anche l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino e l’Assessora alla Transazione ecologica e digitale Chiara Foglietta: durante l’appuntamento dello scorso mercoledì hanno ringraziato tutti i volontari e le volontarie che decidono di scendere in strada per aiutare e soprattutto per rendere una città più inclusiva per tutti.
L’obiettivo è anche quello di coinvolgere il più possibile i residenti del quartiere, i frequentatori e i commercianti e instaurare così anche un rapporto di fiducia. Tutto questo può avvenire grazie a volontari come Chiara, animatori territoriali che si pongono con un atteggiamento amichevole, informale e privo di giudizio; in sintesi, protagonisti del cambiamento.

 

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Categorie: Intercultura

Commenti (1)

  1. Mohamed ha detto:

    Volontariato

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