Home » Cultura » Cinema da Oscar: la scoperta di sé in Room e Brooklyn

25 Febbraio 2016

Cinema da Oscar: la scoperta di sé in Room e Brooklyn

Due giovani donne alla ricerca di sé stesse, ecco l’ultima puntata della nostra presentazione delle pellicole candidate a Miglior Film

Stella Giorgio

Con Room di Lenny Abrahamson e Brooklyn di John Crowley termina la nostra guida alle pellicole candidate all’Oscar per la categoria Best Picture (qui, qui e qui le altre recensioni), riconoscimento che sarà assegnato domenica 28 febbraio. I due film sono accomunati dalla caratterizzazione delle protagoniste: da una parte una giovane madre, dall’altra una ragazza di provincia, entrambe alla ricerca di sé in un momento di crisi.

Madre e figlio protagonisti del film Room

Madre e figlio protagonisti del film Room

ODI ET AMO
Tenetevi forte e munitevi di fazzoletti. Un’intensa carica emotiva venata di angoscia pervade lo spettatore di Room, che occupa una posizione privilegiata nel seguire le delicate vicende della storia d’amore per eccellenza: quella tra una madre e suo figlio.
Jack ha 5 anni e ha sempre vissuto insieme alla madre, soprannominata Ma (Brie Larson) nell’universo claustrofobico del film. Infatti la coppia è sequestrata in un capannone, che i due chiamano Room, senza finestre e senza possibilità di comunicare con l’esterno. Ogni sera il sequestratore porta del cibo e passa la notte con Ma, mentre il piccolo Jack dorme in un armadio. La penosa ambientazione presto viene abbandonata, pur lasciando indelebili tracce negli ex prigionieri: quando infatti Ma e Jack riescono a fuggire si apre la seconda parte della storia, costituita dalla scoperta e dalla rieducazione al mondo esterno che i due vivono sempre insieme e sempre accompagnati dal ricordo, non del tutto spiacevole, degli anni in simbiosi trascorsi a Room.
Cosa facevano chiusi in una stanza? Giocavano, guardavano la tv, parlavano, litigavano con ferocia e con altrettanto furore facevano pace. È infatti un rapporto edipico, fagocitante, fusionale, quello che lega madre e figlio. Tuttavia, mentre Jack poco alla volta si apre alle scoperte materiali e sociali del mondo, è Ma ad avere più difficoltà a riallacciarsi con l’esterno e a perdere quel posto di totale privilegio che occupava nella mente del bambino.
Sarà comunque la naturale predisposizione al cambiamento nel bambino a salvare e trascinare anche la madre verso una nuova vita. Non più prigionieri nella caverna, ma liberi in una realtà da scoprire insieme, finalmente Ma e Jack possono salutare il mondo perduto di Room.

Saoirse Ronan in Brooklyn

Saoirse Ronan in Brooklyn

DAMMI CENTO LIRE CHE IN AMERICA VOGLIO ANDAR
Brooklyn è la tenera storia di emigrazione vissuta dalla giovane Eilis (Saoirse Ronan), sospesa tra due terre che richiamano stati d’animo differenti. Da una parte l’Irlanda, paese d’origine dove vive sua madre e simbolo di mentalità conservatrice, dall’altra Brooklyn, luogo in cui proiettarsi in un futuro da costruire autonomamente, al di fuori dei ruoli arbitrariamente conferiti da patria e famiglia. Qui Eilis incontra Tony, un ragazzo italo-americano con cui scopre l’amore.
La protagonista tuttavia dovrà abbandonare la nuova vita in America alla morte della madre, tornando a casa dove dovrà fare i conti con i contrasti interiori che concorrono alla definizione della sua identità e con la sua sete di indipendenza.
Previsto nelle sale italiane a partire dal 17 marzo ma già proiettato al Torino Film Festival, il film vanta la composta interpretazione di Saoirse Ronan, candidata all’Oscar come Miglior Attrice, e della sceneggiatura, firmata Nick Hornby.

Tag: , , , , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento