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2 Dicembre 2019

Torino Film Festival, la serata dei premi chiude la 37ª edizione

Si è conclusa con la nomina dei vincitori la storica rassegna cinematografica sotto la Mole, appuntamento al prossimo anno dal 20 al 28 novembre

Francesca Vaglio Laurin

Persone su un palco - cerimonia chiusura Torino Film Festival 2019

La cerimonia di chiusura del Torino Film Festival (credit: Matteo Montenero)

Con la cerimonia conclusiva di sabato 30 novembre si è chiusa nella sala 3 del cinema Reposi l’edizione numero 37 del Torino Film Festival. Madrina della serata l’attrice Carolina Crescentini, che insieme a Emanuela Martini (direttrice della rassegna), ha annunciato i film vincitori per le diverse categorie, selezionati tra gli oltre 190 titoli che riempivano il ricco programma di quest’anno. La notte dei premi è stata anche occasione per presentare le date della prossima edizione, che si svolgerà dal 20 al 28 novembre 2020.

Dopo il racconto di alcuni degli appuntamenti che hanno segnato il TFF – tra lezioni di cinema di Carlo Verdone, dibattiti e proiezioni  – ecco un breve sguardo al bilancio di questa edizione, che già nel weekend di apertura si è confermata in linea con l’affluenza e gli incassi di quella precedente.

I PREMI UFFICIALI DI TORINO37
Tra i film in concorso per la categoria Torino37 Concorso Internazionale Lungometraggi, la giuria – presieduta dalla regista e scrittrice Cristina Comencini e composta da figure internazionali del mondo del cinema – ha premiato come miglior film Hvítur, hvítur dagur (A white, white day) dell’islandese Hlynur Palmason. La pellicola, ambientata in una remota cittadina dell’isola, ruota attorno alla figura di un ex capo della polizia che decide di indagare su una sospetta relazione avuta dalla moglie defunta, trasformando la ricerca della verità in una pericolosa ossessione.
Il premio per la miglior attrice è andato ex aequo a Viktoria Miroshnichenko e Vasilisa Perelygina, protagoniste del film Dylda (Beanpole) del russo Kantemir Balagov, mentre sono due italiani – Stefano Fresi e Giuseppe Battiston – a essersi aggiudicati quello di miglior attore per la recitazione ne Il grande passo.
Wet season di Anthony Chen ha incassato invece il premio per la miglior sceneggiatura, con una pellicola che segue le travagliate vicende di un’insegnante di lingua cinese durante la stagione dei monsoni a Singapore, mentre Le Rêve de Noura della regista belga-tunisina Hinde Boujemaa si è aggiudicata il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e il Premio Fipresci.

GLI ALTRI TITOLI VINCITORI
Il più apprezzato dal pubblico è stato invece Ms. White Light dello statunitense Paul Shoulberg, che mette in scena la difficoltà di accettare la morte attraverso la figura di Lex Cordova, una ragazza che assiste malati terminali.
Per la sezione documentari sono in tutto 4 i titoli premiati (due internazionali e due italiani), tra cui figura anche un piccolo spaccato torinese. Si tratta di Fuori tutto, vincitore del premio come miglior film per la sezione Italiana.doc, con cui il regista Gianluca Matarrese ha portato sul grande schermo le difficoltà della sua famiglia, proprietaria della cooperativa piemontese di calzature Togo. Piccolo impero fondato negli anni ’80, dal 2012 il marchio ha iniziato ad accumulare debiti e a chiudere punti vendita, con una parabola comune a molte aziende dopo la crisi del 2008.
Infine, sempre nell’ambito dei premi ufficiali del TFF, sono diversi i titoli che si sono guadagnati una nomina alla cerimonia di chiusura per i premi Cipputi (dedicato ai film sul mondo del lavoro e assegnato a Ohong Village di Lungyin Lim), Cinema d’AQCua (sezione inaugurata quest’anno e incentrata sull’elemento dell’acqua, nella quale è stato premiato Apollo 18 di Marco Renda) e Torino Factory (andato a Manuale di storie dei cinema di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli e a Selene di Sara Bianchi), così come per i sei premi collaterali del festival assegnati da altrettante giurie.

 

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Categorie: Cultura

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