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7 Giugno 2021

L’ecomappa di Greenpeace, per una vita a basso impatto ambientale

L’organizzazione ha ideato guide digitali di nove città pilota, fra cui Torino, segnalando le alternative green ai consumi quotidiani

Fabiana Re

Piantina di Torino con molti punti evidenziati - Ecomappa Greenpeace

L’ecomappa di Torino

Vivere in modo sostenibile è oggi un po’ più facile. Il merito va a Greenpeace, che il 5 giugno ha lanciato il suo ultimo progetto: un’ecomappa online per scoprire le soluzioni ecosostenibili che si nascondono tra le vie delle nostre città.

COME FUNZIONA
Punti vendita di prodotti sfusi, negozi dell’usato, botteghe artigianali, ma anche servizi di bike sharing, orti urbani e mercati contadini: sono solo alcuni dei luoghi evidenziati dall’ecomappa, che per ora include nove città pilota: Torino, Milano, Bologna, Firenze, Lucca, Pisa, Roma, Napoli e Palermo
Le soluzioni proposte sono suddivise in quattro macroaree. Nella sezione Cibo sostenibile sono inclusi i distributori di acqua potabile e i negozi in cui fare una spesa etica, privilegiando i produttori locali. Fanno invece parte dell’universo Economia circolare i negozi di elettronica rigenerata e di oggetti usati, mentre nell’ambito Mobilità sostenibile sono elencati i punti di bike sharing, le ciclofficine e le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. Infine può una città sostenibile non essere vissuta all’aria aperta? L’ecomappa indica quindi tra gli Spazi verdi i parchi, gli orti urbani e gli orti botanici.
«Speriamo che il progetto cresca nel tempo con la partecipazione di tutte e tutti – dice Martina Borghi, portavoce del progetto Ecomappa di Greenpeace Italia – ispirando la nascita di nuove abitudini ed esperienze verso città sempre più vivibili».

IL LAVORO DEL GRUPPO DI TORINO
Per questo progetto sono state censite migliaia di soluzioni sostenibili in tutta Italia: un risultato reso possibile dall’impegno di volontari e volontarie dell’organizzazione.
Il Gruppo Locale di Torino si è mobilitato fin dall’estate 2020, riuscendo a mappare centinaia di punti sia in centro città che in periferia. «In questi mesi abbiamo lavorato molto a raccogliere dati, dai negozi leggeri  alle fontanelle di acqua potabile – spiega il coordinatore dei volontari torinesi Fabio Rotondo – perché questa è una grande occasione per chi vuole vivere sostenibile. Sarà una mappa interattiva, per cui tutti gli utenti potranno segnalare nuovi punti o eventuali chiusure. Siamo soddisfatti del nostro lavoro e non vediamo l’ora di promuoverlo con vari eventi in città».
I volontari torinesi di Greenpeace hanno infatti in programma un calendario di attività estive per far conoscere l’ecomappa ai cittadini, dagli aperitivi plastic free alle giornate di pulizia delle aree verdi. Sulle pagine Facebook e Instagram del gruppo saranno presto pubblicati i dettagli degli eventi.

CITTÀ (IN)SOSTENIBILI
L’ecomappa di Greenpeace nasce con l’obiettivo di promuovere una nuova visione dei centri urbani, più verde e a misura d’uomo. Si stima che oggi 4,2 miliardi di persone vivano nelle città, centri nevralgici delle attività economiche ma anche responsabili del 70% delle emissioni globali di gas serra. È negli insediamenti urbani che avviene la gran parte delle pratiche di consumo.
Non è forse troppo lontana l’immagine di Leonia dipinta da Italo Calvino ne Le città invisibili, in cui la ricchezza si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate per far posto alle nuove e gli spazzaturai accumulano i rifiuti oltre i suoi confini. “Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia – scriveva Calvino – è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta”.
Occorre ridurre l’impatto ambientale degli abitanti delle città, dai trasporti ai consumi. L’ecomappa dimostra che il cambiamento è alla portata di tutti: le soluzioni sostenibili esistono già, basta sapere dove cercarle.

 

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Categorie: Ambiente, Tecnologie

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